Il viceministro alle attivita’ produttive Adolfo Urso, di Alleanza Nazionale, a Modena per incontrare gli imprenditori della provincia.
Il distretto di Sassuolo è conosciuto in tutto il mondo per la produzione di piastrelle di ceramica. Negli ultimi tempi è stato al centro della cronaca per un contestato arresto di un cittadino marocchino. Quanto l’immigrazione può aiutare l’industria a progredire e quanto invece può creare problemi al contesto sociale se si unisce alla criminalità?
E’ fondamentale che l’immigrazione venga programmata e controllata. Il centrodestra ha sta realizzando questo obiettivo grazie alla legge Bossi-Fini. Una legge giustamente severa nei confronti della clandestinità. Cento mila immigrati clandestini espulsi e il 51% degli sbarchi in meno sono numeri che confermano l’efficacia della legge. Sotto il profilo della regolamentazione e dell’integrazione degli immigrati, la Bossi-Fini si è rivelata altrettanto efficace con 680.000 immigrati sanati e anche con 170.000 nuovi contratti. La legge c’è e gli immigrati sanno che se rispetteranno ogni norma della nostra legislazione potranno rimanere nel nostro paese con un regolare contratto di lavoro e pagando regolarmente le tasse. In caso contrario saranno espulsi.
Contrastare sul territorio l’immigrazione clandestina non è facile. Fino ad ora è stato fatto un buon lavoro ma occorre fare di più per migliorare ancora. Per questo, dopo aver creato 4200 carabinieri e poliziotti di quartiere, vorremmo portare questa difesa di prima linea a 10.000 unità. Vogliamo che ve ne sia uno in ogni quartiere delle città italiane.
L’immigrazione secondo lei aiuta l’economia? Nel terziario, ad esempio, ci sono mansioni che se non vengono coperte da immigrati rimangono vacanti. Sono pochi gli italiani disposti ad andare a raccogliere pomodori nelle campagne o a fare i lavori più umili.
In alcuni settori produttivi dell’economia italiana c’è una crescente richiesta del lavoro degli immigrati. Basti pensare al lavoro svolto dalle badanti con gli anziani o ad altri lavori che i nostri figli, giustamente, non vogliono più fare. Questa richiesta va soddisfatta con un programmazione sapiente degli ingressi soprattutto da quei paesi che danno meno problemi grazie ad una legge severa con i clandestini, ma al tempo stesso in grado di dare la possibilità di integrazione a chi intende lavorare onestamente evitando così scompensi sociali. L’Italia in questi anni ha saputo fare questo molto meglio di altri paesi europei. In Francia sono esplose le periferie urbane, in Germania vi sono stati episodi di razzismo molto duri mentre in Italia non è accaduto nulla di simile. Il nostro paese ha saputo governare meglio questo processo tanto utile per alcuni settori produttivi dell’economia grazie alla programmazione di un governo responsabile. Con la sinistra andrebbe peggio!!
Rimanendo nel campo delle ipotesi, se ci fosse stata la sinistra al potere in questi anni gli imprenditori avrebbero reagito in modo diverso alla crisi economica?Sono molti gli imprenditori che attribuiscono al Silvio Berlusconi il merito di aver saputo aiutare gli imprenditori capendo meglio le loro esigenze in questo momento di stallo economico. Può confermare questo con dati concreti?
Se la sinistra fosse stata al potere in questi anni ora avremmo milioni di immigrati clandestini in più convinti che l’Italia sia il “Paese dei Bengodi”. Avremmo avuto, certamente, più disoccupati come in Germania dove governa la sinistra. In Italia la disoccupazione si è ridotta al 7,2% e sono stati creati un 1.540.000 nuovi posti di lavoro. Con la sinistra non avremmo avuto al riforma Biagi, la riforma delle infrastrutture, la riforma del diritto societario, del diritto fallimentare, non avremmo avuto la riforma della scuola e dell’università. Il governo ha fatto un percorso significativo sulla strada della modernizzazione. In riferimento a Sassuolo, ad esempio,il governo ha varato la riforma dei distretti che consente alle imprese di procedere per il concordato fiscale, per le procedure amministrative. Abbiamo imposto alla Commissione Europea l’etichettatura obbligatoria sui prodotti importati e ora è in dirittura d’arrivo e tocca da vicino le aziende ceramiche oltre al settore dell’arredo, delle calzature e del tessile. Il governo ha imposto i dazi antidumping sulle calzature e questo è un successo che le imprese ci riconoscono così come l’accordo tra gli europei e la Cina sul tessile per limitare la crescita delle esportazioni cinesi.
Oggi l’Italia è finalmente ascoltata in Europa e quest’ultima fi
nalmente ascolta le imprese.
Si sente tanto parlare di difetto di comunicazione del governo. In questi cinque anni tante cose sarebbero state fatte dal centrodestra senza però comunicarle nel modo giusto all’opinione pubblica. Come è possibile commettere un errore simile quando tra le fila del centrodestra vi sono numerosi giornalisti e professionisti della comunicazione pubblica?
Io stesso sono un giornalista e conosco bene i sistemi della comunicazione. La maggior parte dei miei colleghi, come conferma la mia esperienza e quella dei nostri elettori,sono di sinistra. Nei loro articoli e nei loro interventi sono tentati di leggere la realtà
secondo le proprie idee. La maggior parte dei quotidiani e della finanza che è proprietà dei quotidiani ha interesse che nel paese vi sia un sistema di consociativismo tra la grande finanza, le grandi banche e le organizzazioni sindacali. Quel sistema di potere che ha condannato L’Italia e ha legato le mani alle imprese.
Per quale ragione il nove aprile gli italiani dovrebbero dare ancora fiducia al centrodestra?
Per continuare sulla strada della modernizzazione e per evitare che si torni indietro.