«Parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti». (Angela Merkel)
“”L’Italia ha sentito la mancata solidarietà di partner nella crisi migratoria…””(Pierre Moscovici)
Due protagonisti indiscutibili, due voci importanti dell’Europa hanno fatto queste concilianti e sorprendenti dichiarazioni che i più ottimisti considerano un grande dono, a sostegno della nostra nazione che per troppo tempo, da sola, ha dovuto fronteggiare incessanti arrivi di migranti.
Mah… innanzitutto, soprattutto a sentire la Merkel, sembra che sia una sensazione personale degli italiani, che fanno le vittime… e non una realtà oggettiva.
Inoltre, questa peraltro tardiva presa in considerazione dello stato d’animo dominante mi appare sospetta, sia da parte della cancelliera Angela Merkel, sia da parte del Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Pierre Moscovici.
Purtroppo, sia come cittadina italiana, sia come persona privata, ho avuto sovente esperienza di pacche sulle spalle, di solidarietà ostentata, di lodi, persino… finalizzate a nascondere una “”fregatura”” prossima ventura.
Che cosa significa, questo tardivo risveglio?
Forse il cambiamento in atto nel Governo appena insediatosi, impone a questi signori, per primi la merkel e Moscovici, di prenderci con le buone, blandendoci e mostrando comprensione, onde farci digerire il fatto che all’Europa non importa comunque nulla dell’Italia e che desidera che l’attuale stato di cose deve rimanere immutato, con l’Italia ridotta a un Centro di accoglienza a cielo aperto.
In sintesi l’ Italia è stata e deve rimanere unico ed esclusivo ricettacolo di tanti disperati ma anche di troppi sfaccendati, delinquenti, terroristi… Questo, per per la tranquillità del resto d’Europa, per il buon andamento degli affari delle varie ONG, della pletora di cooperative che così alacremente si adopaerano nell’accoglienza, e per gli interessi di chissà quanti altri che lucrano sul fenomeno migratorio, fonte di immensi guadagni, ovviamente spacciati con motivazioni ben più nobili che spaziano dalla solidarietà umana, alla carità, alla fratellanza.
Mi auguro che questo improvviso riconoscimento della solitudine in cui l’Europa ha ingiustamente lasciato l’Italia non sia, invece, un modo per circuire e per indurre a misure meno efficaci la neonata compagine governativa che, nel programma elettorale aveva fra i problemi più urgenti, proprio il problema dell’immigrazione clandestina.
Sarebbe l’ennesimo colpo basso.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Cavallo o nave… un dono cui guardare con sospetto
di A.D.Z.
Le verita’ nascoste
di Massimo Nardi
In amore o in guerra, ma anche in politica, tutto è lecito. Questo, però, non passa in cavalleria nelle persone con la schiena diritta.
Il ricordo, i talenti, i valori
di Alberto Venturi
I nostri vecchi, cosa ci hanno insegnato? Ad accettare la realtà, il dovere del lavoro, il ruolo della famiglia, la speranza di un Dio, la forza di un sorriso, la risata come medicina.
“Alfabeti 2018”
di Samuele Guerzoni. Servizio fotografico di Corrado Corradi.
Tenutosi a Fiorano e rigorosamente ad ingresso gratuito, ha visto succedersi 21 personalità, tra cui Umberto Galimberti, Federico Rampini e Gustavo Zagrebelsky, che attraverso le loro lezioni magistrali hanno focalizzato l’attenzione su 21 parole differenti.
Venezuela bonds
di Eugenio Benetazzo
Nella sua storia passata il Venezuela è stato un paese che ha ricevuto numerose ondate immigratorie, molte provenienti proprio dalla penisola italiana, oggi invece possiamo con amarezza scoprire che sta accadendo esattamente il contrario. Oltre un milione e mezzo di venezuelani è emigrato furtivamente nei paesi adiacenti, soprattutto Colombia più che Brasile per la convenienza della lingua, con la speranza di provare a ricostruirsi una nuova vita.
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 609-290