L’Arte, è cosa nota anche ai profani, è libera da ogni vincolo, si libra al di sopra dei giudizi e delle regole, essa stessa crea le regole…. Altrimenti, non avremmo avuto Giotto, Picasso, Van Gogh… altri illustri straordinari innovatori, geni incommensurabili dell’Umanità.
Condivisibile o meno che sia, questo concetto attraversa i secoli e i decenni e, accanto ai geni di cui sopra, ci sono anche altri non universalmente comprensibili. Certo, possiamo apprezzare o non apprezzare i famosi “buchi” di Lucio Fontana… ma non possiamo giudicarli. Non abbiamo potuto giudicare con orrore e disgusto il “Cristo nell’orina”, (del quale vi risparmio le immagini) pena essere tacciati di oscurantismo e “bieco” sentimento religioso; non abbiamo certo potuto mostrare disappunto o sprezzo, per altre forme artistiche che lasciano perplessi …c’è sempre qualcuno che impartisce lezioni, facendoci sentire degli ignoranti senza scampo. In questi giorni, tuttavia, di fronte all’opera di Maurizio Cattelan, intitolata “Comedian”, una banana attaccata con un grosso nastro adesivo per pacchi a una parete, un attimo di disorientamento l’abbiamo avuto in molti, credo. Ma è passato. Ce lo siamo fatti passare, per evitare il giudizio di chi pontifica, disquisisce e tutto comprende dell’Arte, in ogni sua forma e giudica minus habens chi rimanesse abbarbicato al concetto di opera d’arte, pensando a qualcosa come il Cristo velato, il Ratto di Proserpina… o la Pietà.
Però, posso azzardare che, almeno come tempo impiegato per “sfornare” quest’opera (aggiudicata per 120.000 dollari…) Cattelan ha avuto vita facile. Penso, con una stretta al cuore, al giovane Michelangelo che, dai 23 ai 25 anni, giorno e notte, si dedicò alla Pietà… persino escogitando un buffo copricapo, con una candela accesa alla sommità, per illuminare il lavoro… Sbozzare, asportare le parti in più, liberare la figura imprigionata nella durissima pietra… levigare, fino a rendere liscio e vivo il marmo inerte…Questa è la vita di uno scultore, uno come Michelangelo, almeno. Altri, dopo ave acquistato un esotico frutto, staccano un bel pezzo di nastro adesivo e consegnano ai posteri l’opera, densa di significati. Non la giudico, non giudico nemmeno l’autore. Semplicemente… ripenso a Michelangelo e ad altri come lui…
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Cattelan, Michelangelo e gli altri
A.D.Z.
La Sinistra maestra nell’indrottrinamento
Massimo Nardi
Per insegnare la storia dell’emigrazione, la scuola di “sinistra” parte dalla fine e non dall’inizio. Possibile che non ci sia stato un professore che si sia ribellato a una simile corbelleria? Purtroppo, come sempre, vale il detto:-Tengo famiglia -.
Alberto Venturi
I poveri si curano quando non se ne può fare a meno e soltanto in strutture pubbliche; ovvero praticamente riducono moltissimo la prevenzione.
Come rallentare gli effetti del tempo
Barbara Iemma
Come dice Jim Rohn, imprenditore e scrittore americano, “Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”
(Entrambe le parti della) Storia di un matrimonio
Francesco Saverio Marzaduri
La complessità dei sentimenti, le difficoltà nei rapporti interpersonali, nell’ultima opera del regista Noah Baumbach.
Van Cleef & Arpels: il Tempo, la Natura, l’Amore
Giuliana Pini Servizio fotografico di Corrado Corradi
Promossa dal Comune di Milano e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra delle più straordinarie creazioni, dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020.
Eugenio Benetazzo
In due decenni la gestione dell’immigrazione in Italia è sempre stata affrontata con un approccio empirico, vale a dire che la necessità di normare il fenomeno avviene solo dopo la manifestazione dello stesso.
Buona settimana e buona lettura del n. 681– 369.