Secondo la consigliera l’approvazione del piano oltre a “”sollevare moltissime proteste da parte delle associazioni ambientaliste””, ha destato “”particolare preoccupazione nell’anno connotato dalla drammatica emergenza da Covid-19″”
Rivedere il calendario venatorio regionale per la stagione 2020-2021, ricollocando la caccia all’interno di un modello di sviluppo pienamente compatibile con il territorio. Lo chiede Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) in un’interrogazione alla Giunta dove sottolinea che l’approvazione del calendario venatorio oltre a “”sollevare moltissime proteste da parte delle associazioni ambientaliste””, ha destato “”particolare preoccupazione nell’anno connotato dalla drammatica emergenza da Covid-19″”.
La consigliera riporta nell’atto alcune strategie del piano definite “”del tutto contraddittorie e opposte a quelle della conclamata svolta ambientalista,”” come, ad esempio, “”l’inclusione di specie volatili in declino come l’allodola, il moriglione, la pavoncella e la tortora; la possibilità di caccia anche nei periodi in cui alcune specie migrano e nidificano; l’assenza del divieto all’uso di munizioni contenenti piombo o atossiche; la mancanza di un limite massimo al carniere stagionale per molte specie individuate come cacciabili””, e, non da ultimo, “”la previsione di preoccupanti e pericolose deroghe o limiti troppo modesti per le distanze di sicurezza da fabbricati e insediamenti, con evidenti rischi sulla collettività””.
La consigliera domanda se “”il mondo dell’ambiente sia stato ascoltato”” nell’elaborazione del piano e chiede alla Regione “”un’immediata revisione della delibera, orientandola con chiarezza verso una maggiore sostenibilità””.
(Francesca Mezzadri)