
Ogni struttura complessa può diventare un nido della burocrazia stupida e cieca. E la burocrazia, come ogni stupido, non sa capire quando è stupida e quindi non attiva mai strumenti di verifica per capire le proprie assurdità e migliorarsi.
Potremmo riderci su leggendo le frasi celebri sulla burocrazia. C’è quella sarcastica di Ennio Flaiano: “Gli presentano il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringrazia vivamente. Deplora l’assenza del modulo H. Conclude che passerà il progetto, per un sollecito esame, all’ufficio competente, che sta creando”.Ci sono quelle della Legge di Murphy: “Se hai un problema che deve essere risolto da una burocrazia, ti conviene cambiare problema” e “Se qualcosa può andar male, lo farà in triplice copia”. C’è quella poetica di Frank Zappa: “Non è necessario pensare che il mondo finisca nel fuoco o nel ghiaccio, ci sono due altre possibilità: la burocrazia e la nostalgia”.
Ma diventa una bevanda acidula e velenosa se si guarda alla realtà.
Laura Ibba, 44 anni, madre di due ragazzine, docente di scienze economico-aziendali, dopo sette anni di precariato, ottiene il posto avendo vinto il concorso, quello tribolato del 2020 scivolato al 2022 per la pandemia. Ma ad assegnare le cattedre c’è un algoritmo, che è l’essenza della burocrazia stupida e perciò Laura viene inviata a Lido di Ostia, a 150 chilometri da casa sua a Gaeta. Significano 2 ore in auto e 5 con i mezzi pubblici. È costretta a rinunciare, ma, ecco arrivare la burocrazia con il suo colpo definitivo: la rinuncia significa cancellazione dal ruolo. Così la professoressa Ibba deve ricominciare da supplente precaria.
Quanti casi ci sono, come questo, in tutte le amministrazioni pubbliche o anche in quelle private perché ogni struttura complessa può diventare un nido della burocrazia stupida e cieca. La troviamo ovunque ci sia un funzionario o un dirigente che insegua la totale rigidità per non avere alcuna responsabilità e fin qui andrebbe bene, ma non quando arrivi a non volere fare alcuna scelta.
La burocrazia, come ogni stupido, non sa capire quando è stupida e quindi non attiva mai strumenti di verifica per capire le proprie assurdità e migliorarsi. Del resto il suo nome già dice tutto, derivando dal francese bureau (ufficio) e dal greco ‘kratos’, ovvero potere. Per il sociologo Weber la burocrazia costituisce in linea di principio un meccanismo razionale, efficiente, preciso e affidabile di amministrazione, tecnicamente superiore a tutte le altre possibili forme di amministrazione. Ma lo stesso Weber ammonisce come sia in atto un processo irreversibile di ‘burocratizzazione universale’ che tende a imprigionare gli uomini in una rete di regole minuziose e a sottometterli al potere, ogni giorno più necessario e irresistibile, degli apparati burocratici moderni. Il che costituisce, a suo giudizio, un enorme pericolo per il futuro della libertà e della democrazia nel mondo contemporaneo
Un dittatore si può abbattere e uccidere, ma la burocrazia non la si può abbattere perché non esistono il modello giusto da compilare e il timbro giusto per vidimarlo.

Una risposta
Molti anni fa ho fatto richiesta al Provveditorato per avere la ricostruzione della carriera. Di solito rispondeva entro un mese, ma visto che a me non arrivava la risposta un giorno ho detto ai colleghi che sare andato in Provveditorato a vedere a che punto era la mia richiesta. Una collega (single) che si trovava nelle mie stesse condizion mi chiese di controllare anche la sua posizione (ora con le leggi sulla privacy non sarebbe possibile, ma allora si poteva). Un impiegato controllò le carte e mi disse che la mia richiesta era alla firma, e che sarebbe stata evasa entro una settimana. Chiesi della pratica della collega e, dopo una breve ricerca mi disse che era stata respinta perchè incompleta. La cosa mi meravigliò moltissimo, trattandosi di un’insegnante di diritto seria e scrupolosa, per cui chiesi in cosa la richiesta della collega risultasse incompleta. “Ha lasciato in bianco la casella “nome e cognome del marito”. “Ma è single” dissi io. “Ok, ma doveva barrare la casella.”