Caro lettore, è ormai da alcuni mesi che questo nostro sito vede crescere progressivamente il numero dei suoi visitatori e ad oggi raggiunge e supera agevolmente la soglia, per noi non disprezzabile, di più di mille accessi al giorno.
L’aumento dell’interesse nei nostri confronti, che si è concretizzato con il trascorrere del tempo, forse è dipeso dal fatto che questo settimanale rappresenta, a prescindere da come lo si valuti, una voce libera, a suo modo piuttosto anomala e inconsueta, a volte apparendo impertinente agli occhi di alcuni residenti nei palazzi del potere locale. Di conseguenza, per riflesso, può risultare interessante e degna di rispetto per i comuni cittadini.
Infatti, in un paese dove imperano delle fazioni contrapposte, il non schierarsi apertamente con l’una o con le altre significa in concreto andare controcorrente e il porsi come libero ed incontrollato amplificatore di analisi e di valutazioni politiche super partes, per chi è convinto di combattere in quel momento una guerra santa, gli appare irriguardoso ed insultante. I
In più c’è da aggiungere che Modena è una città nella quale in sostanza prevale più una cultura conservatrice che progressista. Esaurita la spinta propulsiva ed innovativa degli anni ruggenti dei primi governi che caratterizzarono il dopoguerra, il potere della città divenne sempre più pragmatico e grazie al trasformismo dove tutto cambia, tutto si adegua e si trasforma purchè nulla cambi, si venne a storicizzare un compromesso, un patto fra le forze politiche al governo della città e le potenti lobbies economiche modenesi. Un accordo che riconosceva a ciascuna delle parti il diritto di governare le rispettive aree di competenza; un percorso di mutua reciprocità finalizzato alla crescita culturale ed economica della città che si mostrò vincente, che fece scuola e che ancora oggi resiste nonostante l’usura del tempo.
E’evidente che in una siffatta situazione non sono gradite le voci che favoriscono idee in libertà che in quanto tali possono rivelarsi destabilizzanti e portare a un radicale rinnovamento culturale. Per rompere certi schemi che il gioco delle parti ha col tempo cristallizzato e normalizzato a volte non è sufficiente cambiare i suonatori.
Per cambiare la sostanza politica di una città occorre cambiare sia i suonatori che la musica e ciò genera tuttora troppe insicurezze e timori sul dopo che inquietano anche molti elettori della destra.
Anche il sorgere di una voce nuova nel campo dell’informazione viene trattata, a scanso di equivoci, alla vecchia maniera e nonostante l’avvento di internet che abbatte tutte le barriere e i confini della comunicazione si vorrebbe che la nuova testata giornalistica parlasse e pensasse secondo gli schemi e le logiche modenesi che da diversi decenni dominano e regolano gli intrecci tra le diverse forze in campo.
Chi non chiarisce preventivamente ed opportunamente come intende muoversi, quali sono le sue coordinate di riferimento cittadino viene considerato un “cane sciolto” ossia una pericolosa presenza che pur comportandosi normalmente, essendo in verità privo di controlli e di garanzie potrebbe improvvisamente mutare atteggiamento e mordere.
Quindi quella presenza più che una novità viene accolta con sospetto e trattata alla stregua di un corpo estraneo.
Nel sito Mo.net del Comune di Modena nella pagina che elenca le tv e i giornali locali è possibile rendersi conto che sono pochissime le voci della informazione presenti solo in internet e non nelle edicole. Se poi queste le mettiamo a confronto appare subito evidente che Bice è l’unica che non contiene pubblicità. Questo dato non è un merito, perché la cruda realtà dimostra che tenere aperto un sito ha dei costi e per questo degli introiti pubblicitari servirebbero, ma purtroppo ,”un destino cinico e baro” a tutt’oggi ci ha impedito di poter attingere a questa salutare possibilità…
Si deve perciò alla disponibilità di una ristretta fascia di volontari animati di pura e semplice passione sociale, culturale e politica sganciata da interessi personali se ogni martedì esce una nuova edizione di Bice!
Un significativo Buon Anno, accompagnato da un sentito ringraziamento, lo devo perciò ad Alberto Broglia perché fra i suoi meriti di Direttore responsabile vi è stato anche quello di fare prevalere sopra qualsiasi altra considerazione, questo mix composto da disinteressata “passionaccia” di scrivere per Bice: una mission fatta innanzitutto di volontariato che egli ha testimoniato mettendo in secondo piano le legittime ambizioni e aspirazioni alle quali lui per primo poteva aspirare e rivendicare.
Ciò detto e precisato e doverosamente riconosciuto ora, coerentemente a quella linea, chiedo ad ogni lettore sia a divulgare e a fare conoscere Bice, sia a sollecitare e convincere amici e conoscenti ad inviarci loro articoli mirati a mantenere vivo un dibattito ed un confronto sui problemi di attualità che sovrastano la città e la sua provincia.
Buon Anno dunque ad ognuno di voi ca
ri lettori che per questo vostro personale impegno fin d’ora ringrazio.
Buon Anno al Sindaco di Modena, ai Sindaci di tutti Comuni del modenese e al Presidente della provincia. Buon Anno a tutti coloro che a vario titolo sono nelle istituzioni e ai quali non ci stancheremo di ripetere che Bice è sempre a loro disposizione per pubblicare personali opinioni, note e considerazioni varie
Buon Anno a tutti gli addetti stampa che con loro impegno giornaliero tengono aggiornate le nostre redazioni.
Buon Anno a tutta la stampa modenese, cartacea e non, alle sue radio e tv
Buon Anno al Pd che con i suoi uomini governa buona parte del territorio, ma con l’augurio che grazie ad una sua esperta e collaudata classe dirigente non sia tentato a ridiventare di fatto un redivivo PDS mediante la ghettizzazione, la messa in soggezione e in liquidazione delle altre componenti interne provenienti dalla DC e dai partiti laici.
Buon Anno al PdL e a tutte le sue componenti interne comprese quelle che escludono Bice dalle loro comunicazioni e dai comunicati stampa quasi fossimo un giornalaccio o un giornaletto indegno di pubblicare il loro pensiero politico. Se questi ultimi persisteranno in questo loro curioso atteggiamento ce ne faremo una ragione e non mancheremo anche il prossimo anno di fare loro gli auguri .
Buon Anno al popolo e ai dirigenti della “Lega Nord per la indipendenza della Padania,” che in occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia ci ricorderanno, loro malgrado, che della Padania da più di 150 anni non esisteva e non fu trovava alcuna traccia.
Buon Anno a questi perchè l’uso dei dialetti per comunicare, al posto di un’unica lingua nazionale, è tipico delle società tribali e primitive;
Buon Anno perché la forza della grande Germania federale trae origine dal suo popolo che si sente e si identifica come Tedesco e non perchè Bavarese o della Renania etc, etc;
Buon Anno perché la storia ci insegna che i vincitori per indebolire i vinti smembravano i loro territori in tanti stati tra loro indipendenti;
Buon Anno perché molta propaganda leghista appare più una provocazione, un fuori programma che un serio e moderno progetto politico .
Buon Anno all’Italia dei Valori e al nascente Terzo polo con l’augurio che la ricerca di uno sbocco in grado di superare gli ostacoli che pone il bipolarismo alla loro autonoma formazione approdi ad una soddisfacente soluzione per tutti gli schieramenti in campo.
Buon Anno agli ecologisti, ai centri sociali, agli innumerevoli comitati perché sappiano isolare i possibili mercanti e i bucanieri che tentano di farsi accreditare al loro interno per scopi ed intenti poco nobili.
Per ultimo un buon Anno anche ai serafici commentatori che incompresi dal dispotici ed arroganti redattori di Bice non vedono più pubblicati i loro commenti e si domandano anche il perché
Buon Anno a DaBicesidice.it e a tutti i suoi collaboratori.