Auguri alle “”cariatidi e alle bestie da baraccone””

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Nella trasmissione ""La versione delle due"", in onda su Rai Radio2, qualche giorno fa una delle conduttrici, Silvia Boschero, ha definito, tout court, "" cariatidi e bestie da baraccone"" i centenari. Cariatidi? Bestie da baraccone? Forse la signorina dovrebbe togliersi le cuffie, scendere e scambiare qualche parola, con quelli che definisce così. Rischierebbe di imparare  qualcosa. Ad esempio l'educazione.

 


Ben ritrovati amici lettori.

Spero che abbiate trascorso le feste in serenità, benchè dal fronte  economico e  da quello politico siano pervenute notizie non certo rasserenanti.

Come tema, per questo primo pezzo del 2019, ho scelto un argomento “”leggero”” benchè piuttosto sgradevole.

Nella trasmissione “”La versione delle due””, in onda su Rai Radio2,  una delle conduttrici, Silvia Boschero, ha definito, tout court, “” cariatidi e bestie da baraccone”” i centenari, in particolare si parlava dei centenari della Sardegna che in Italia sono la maggioranza.

Forse perchè sono figlia di una di quelle cariatidi, dato che mia mamma ha compiuto 100 anni lo scorso 12 agosto, mi sono sentita particolarmente disgustata e ferita da quella uscita.

Una cariatide? Una bestia da baraccone? Forse la signorina dovrebbe togliersi le cuffie, scendere e scambiare qualche parola, con quelli che definisce così. Ma, a parte questo, ciò che colpisce e indigna, più di tutto è l’assoluta mancanza di stile, la meschinità dimostrata anche dopo, nelle tardive scuse, scuse peggiori degli insulti stessi, fatte perchè costrette,  adducendo la consueta scusa di  aver parlato con leggerezza ma senza l’intenzione di offendere nessuno.

Quando la signorina Silvia Boschero probabilmente era alle medie io, molto giovane allora, già lavoravo in una radio locale,  quando queste emittenti erano agli albori e rappresentavano  l’emblema stesso della modernità e del progresso nelle comunicazioni. C’erano giornalisti professionisti accanto a noi, ma, per lo più,  eravamo giovani dilettanti che, nei vari settori, musicali, sportivi, culturali, cercavano di imparare il più possibile a lavorare bene e mai ci saremmo permessi cadute di stile simili a quella, veramente intollerabile e sguaiata, della predetta giornalista.

A molti anni addietro risale quindi  la mia passione per il giornalismo e la comunicazione visto che, come regalo  per la Maturità, i miei genitori mi pagarono un corso di giornalismo, per le loro modeste possibilità un regalo straordinario che mi commosse e mi rese felice, benchè fosse solo un assaggio, ovviamente, rispetto agli studi necessari per approfondire una delle più nobili e gratificanti professioni al mondo.

Forse perchè io sono una formichina, rispetto a cotante professioniste, (parlo della Boschero) forse perchè ho ancora una visione ideale di questa nobile professione, ma sono dell’idea che il giornalista, grande e famoso, tanto quanto quello piccolo e sconosciuto, abbiano comunque una funzione didattica nel confronti del lettore e dell’ascoltatore. Non tanto riguardo alle notizie che devono essere sempre e solo riportate fedelmente e non certo manipolate e commentate, ma per quanto riguarda l’attenzione ai termini usati, alle parole scelte, tenendosi ben lontani dalle ingiurie, dalle volgarità, dai modi di dire da bettola.

Anche quando si è maggiormente feriti e indignati, anche e soprattutto quando si è davanti ai microfono, in particolare quelli blasonati e ambiti della RAI.

Quindi auguri alle “”cariatidi”” dalle membra un pochino deboli ma con la mente lucida e attiva, auguri a loro che rappresentano la nostra memoria storica e le nostre radici. E che, avendo attraversato un secolo con guerre e privazioni comuni a tutti, guardano alle piccole cose che ci travagliano con saggezza e distacco, insegnandoci che le cose importanti e insostituibili della vita sono altre e che ad esse dobbiamo dedicarci. 

Al link sottostante, uno degli articoli sull’argomento.

https://youtg.net/v3/primo-piano/13393-i-centenari-della-sardegna-cariatidi-bestie-da-baraccone-l-offesa-in-diretta-rai

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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.

Auguri alle “”cariatidi e alle bestie da baraccone””

di A.D.Z.

Faremo la fine della Grecia o del Venezuela!

di Massimo Nardi

Caos completo nel governo. Le opposizioni in un angolo. Grillini che straparlano. Bagatelle del passato ti fanno comprendere il presente.

Non mi sembra la strada giusta

di Alberto Venturi

Essere alternativi, significa non solo porsi obiettivi diversi, ma anche utilizzare metodi diversi e credo che, per le forze progressiste e di centro sinistra, diventi sostanza un metodo rispettoso delle leggi. Se però non andava bene quando la Lega invitava i sindaci alla ribellione fiscale, quando Berlusconi giustificava l’evasione, quando Salvini scriveva: “Chiederò come Lega a tutti i sindaci e amministratori locali di disobbedire a quella che è una legge sbagliata”, riferendosi alle unioni civili, non deve andare bene neanche oggi.

Concerto di Capodanno

di Giuliana Pini

Nella cornice prestigiosa del Teatro Storchi un folto pubblico ha assistito al tradizionale Concerto di Capodanno, arrivato alla quindicesima edizione.

I 50 anni di Michael Schumacher

di Corrado Corradi

Lo scorso 3 gennaio l’insuperabile campione della Ferrari ha compiuto 50 anni.

Economia del divorzio

di Eugenio Benetazzo

Il pedaggio da pagare quando si decide di divorziare è un salasso, la maggior parte delle persone non valuta a sufficienza l
e conseguenze. Si spera in una vita migliore, ma nella maggior parte delle ipotesi una persona che appartiene alla middle class diventa povera o in taluni casi addirittura indigente.

Dietro la cannabis

di Diego Marchiori

Oltre alla cocaina e all’eroina c’è un migliaio di altre droghe prodotte nei laboratori delle mafie. E poi c’è la cannabis, la più pericolosa perché è stata volutamente presentata come la droga “leggera”, quella delle “canne”, quella che poi male non fa, ma che in realtà serve a introdurre all’uso di altre droghe.

Buona settimana e buona lettura del n.636 – 321.

Buon Anno a tutti, con la speranza che sia più generoso dell’anno 2018 che, davvero senza rimpianti, abbiamo lasciato.

 

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