Corrado Augias ha fatto il pieno anche a Fiorano. Ospite del maggio fioranese, forte delle 500mila copie già vendute in soli sei mesi dall’uscita del suo libro-intervista “Inchiesta su Gesù – Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo”, Augias continua a raccogliere interesse e pubblico intorno alla sua iniziativa editoriale.
Secondo Augias, ospite domenica scorsa al teatro Astoria, oggi è possibile “sapere chi era l’uomo che circa duemila anni fa percorse la terra d’Israele, parlò alle folle, guarì gli ammalati, lanciò un messaggio che mai prima d’allora era stato concepito e finì straziato su un patibolo infame… l’uomo, nella sua fisicità di carne, sangue, muscoli… prima che la liturgia, la dottrina, il mito trasformassero la sua memoria in un culto, il culto in una fede, la fede in una delle grandi religioni del mondo”.
Tuttavia, per chi avrà letto il libro e per chi era presente anche ieri a Fiorano, non può non essere sorto un dubbio: “come ha fatto questo Gesù, un uomo ordinario, che non ha portato assolutamente nulla di nuovo rispetto all’ebraismo, che non ha voluto fondare nessuna religione, che non ha fatto nessun miracolo e non è risorto se non nella mente alterata dei suoi seguaci, come ha fatto a diventare“l’uomo che ha cambiato il mondo”? Insomma la “verità storica” di Augias e Pesce non finisce per creare un mistero ancora più inspiegabile? Un grande esegeta inglese, parlando della risurrezione di Cristo ha detto: “L’idea che l’imponente edificio della storia del cristianesimo sia come un’enorme piramide posta in bilico su un fatto insignificante è certamente meno credibile dell’affermazione che l’intero evento abbia realmente occupato un posto nella storia paragonabile a quello che gli attribuisce il Nuovo Testamento” (C. H. Dodd).
Forse, nonostante questo tentativo di Mauro Pesce, quegli studiosi che non negano la storicità dei Vangeli canonici non sono poi così lontani dalla realtà dei fatti.
Centro Culturale Cattolico “IL FARO” di Modena