Il Comitato Olimpico Internazionale, nel marzo dello scorso anno, per sancire l’equità di genere, ha cambiato il protocollo della cerimonia di apertura, invitando tutti i Paesi partecipanti a schierare un doppio portabandiera, un uomo e una donna.
Ma, paradossalmente, a me sembra che proprio queste continue sottolineature, questa pignoleria nel declinare anche al femminile qualsiasi cosa, non solo ha del grottesco (sindaca, prefetta, ministra) ma è controproducente. Benché probabilmente ispirati da un concetto di equità fra generi, tutti questi provvedimenti, infatti, in qualche modo sembrano rimarcare l’inferiorità della donna, anziché confermare la sua indiscussa parità con l’uomo.Notoriamente, la società tutela con leggi mirate le categorie fragili, quelle che, senza una regolamentazione, avrebbero tutta la strada in salita nell’esistenza, rispetto a chi, per età o salute, ha maggiori doti, fisiche o psichiche.
A poco serve dire che, in qualunque, campo la donna non ha avuto bisogno delle leggi a tutela, per splendere, per essere vincente, per equivalere e spesso anche superare, gli uomini …e che è lo Sport ad essere rappresentato, che il portabandiera sia un uomo, o che sia una donna. Una sorta di affidamento congiunto della bandiera, appare più che altro l’ennesimo punticino nel pallottoliere della parità di genere.
L’onore di portare il vessillo è toccato alla giovanissima Fides Romanin che con il Tricolore aprì la sfilata degli Azzurri allo Stadio Olimpico di Oslo in occasione dei Giochi Invernali del 1952, la prima donna italiana a fare da portabandiera ; alla grande ginnasta Miranda Cicognani che fu portabandiera della squadra azzurra durante la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Helsinki, sempre nel 1952; alla campionessa di salto in alto Sara Simeoni che, reduce da uno strepitoso oro a Mosca 1980, sventolò il Tricolore d’Italia ai Giochi di Los Angeles nel 1984; a Federica Pellegrini, con all’attivo già un oro a Pechino 2008 e un argento ad Atene nel 2004, prescelta portabandiera a Rio de Janeiro 2016… In queste occasioni, comunque, nessun uomo ha certo protestato né si è sentito “non rappresentato”. L’atleta che sfilava guidando la delegazione azzurra rappresentava lo Sport della Nazione.
E non dimentichiamo che “Atleta” è una parola che si pone idealmente al disopra di tutto, anche dei sessi, dato che al maschile e al femminile conserva la stessa grafia e lo stesso suono.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Atleta, sostantivo singolare, maschile e femminile
A.D.Z.
Dracula-Letta e la sua orda di vampiri rossi provano a dissanguare gli italiani che lavorano
Massimo Nardi
Una nuova tassa nell’agenda delle rivendicazioni dei trina ricciuti nostrani. L’offensiva ideologica tocca anche il passato con il murale di Reggio Emilia.
Alberto Venturi
La gente vuole vedere ogni giorno notizie sulla Pipitone perché così è stata abituata e quelle diamo perché fanno audience; gli stessi ospiti in tutti i programmi e infatti intervistatori e intervistati si danno del tu, si abbracciano. Abbiamo le zie, le nonne, le sorelle: due lacrime e via. Una TV così dove volete che vada e a cosa volete che ci serva?
Cenacolo Letterario con Diana Spencer
La Reine
Al Centro VVV si è parlato di una donna che con le sue fragilità ha rilanciato una delle istituzioni più antiche d’Inghilterra, una monarchia che forse, senza di lei, oggi sarebbe appannata come quelle del resto d’Europa.
Election Day
Paolo Danieli
Salvini e il via libera dato a Draghi per il Colle: la Lega, probabilmente anche tutto il centrodestra, sono disposti a votarlo. Prepariamoci all’election day
Ugo Volpi
Le mafie mettono le mani sull’economia e sulla politica non per trasformarsi in imprese ‘pulite’, ma per portarvi i propri metodi, la violenza, la sopraffazione. Soffocano tutto ciò che è sano. Adesso le mafie sono diventate più silenziose, ma proprio per questo più pericolose. O contro o complici: Mattarella ha ragione.
Saverio Marzaduri
Omaggio a Franco Battiato, scomparso lo scorso 18 maggio a Milo con uno dei suoi brani più ispirati.
Buona settimana e buona lettura del n. 750– 445.