Il presidente dell’Atcm, Odorici, ha inaugurato la campagna anti-portoghesi tra fuggi-fuggi generali e multe come se piovesse, specie a studenti e stranieri sprovvisti di biglietto. Nei prossimi giorni si replica, con una squadra di una ventina di controllori, ma temo che finirà come prima: pian piano i controlli si affievoliranno, complici gli stessi controllori che chiuderanno con il tempo un occhio davanti ad una tendenza difficile da sradicare, specie in tempi di crisi: quella di non pagare.
Non credo risolverà il deficit dell’azienda, senza contare i maggiori costi del personale e gli scarsi incassi in relazione al limitato uso dei bus da parte dei modenesi.
Si potrebbe invece copiare il progetto Zangheri e varare il manifesto ecologista “”Modena non deve soffocare””. Il sindaco di Bologna varò nel lontano 1973 l’istituzione di fasce orarie di gratuità per gli autobus, gratis per studenti, lavoratori e cittadini come promozione del mezzo pubblico a scapito dell’auto privata.
Si poteva viaggiare gratis fino alle nove del mattino e dalle 16,30 alle 20.00 ( gli studenti anche dalle 12.00 alle 15.00 ) Oggi potrebbe apparire una proposta populista e utopistica ma allora si sperava che la gratuità del servizio potesse indurre molti cittadini a limitare l’uso dell’auto a favore del bus e almeno in questo funzionò. Il progetto prevedeva di caricare sulla fiscalità generale dei servizi pubblici primari i mancati incassi. Mancati incassi che a Modena non dovrebbero essere ingenti, sia per il limitato numero di fruitori sia per la costante evasione a due cifre del ticket. Il progetto bus-gratuito potrebbe comprendere per ora solo la rete urbana, istituendo per l’extraurbana la presenza di un controllore-bigliettaio fisso. Scopriremmo così se il concetto di “”servizio sociale”” può convincere a salire sui mezzi pubblici una cittadinanza che sì invoca da sempre maggiore efficienza, ma poi non se ne serve perchè lo giudica un mezzo di trasporto scomodo, da “”poveracci”” e da anziani della mutua.