
Scrivono e sono assai prolifici, brigatisti, dittatori, stelline del sottobosco dello spettacolo, serial killer, uomini politici, nobili decaduti, pornostar, truffatori internazionali e via dicendo… e possono presentare i loro libri come qualsiasi persona perbene perché “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
Scrivono e sono assai prolifici, brigatisti, dittatori, stelline del sottobosco dello spettacolo, serial killer, uomini politici, nobili decaduti, pornostar, truffatori internazionali… e via dicendo. Non tutti, con le loro opere, oscureranno la fama di Giovannino Guareschi, di Dickens, di Umberto Eco, di A.J. Cronin, di Dino Buzzati o di Alberto Moravia… ( l’elenco è chilometrico… ciascuno aggiunga i suoi idoli personali) anzi, diciamo che sovente le opere in questione fanno amaramente rimpiangere gli innocenti alberi tagliati per fabbricare le loro pagine. Ma, il diritto di parola, anche parlata e scritta, è uno dei diritti fondamentali e irrinunciabili degli esseri umani.
Tutti possono scrivere e tutti, ovviamente, possono presentare i loro libri, indisturbati.
Lo stesso diritto non vale per tutti, evidentemente, data la levata di scudi della C.G.I.L. di Modena che si è così espressa riguardo alla presenza del Gen. Roberto Vannacci in città, il 30 settembre scorso, presso l’RMH Modena Des Arts Hotel a Baggiovara, per la presentazione del suo libro, Il Mondo al contrario.
“ La Cgil di Modena non lo vuole in città! Speriamo che questa stessa nettezza appartenga anche alle Istituzioni pubbliche e democratiche che devono valutare l’opportunità di ospitare il generale a Modena”.
Forse non sono stati abbastanza convincenti, fatto sta che l’incontro si è svolto senza intoppi e senza turbativa alcuna se non i mugugni di chi, non essendo riuscito a prenotarsi per tempo, non ha potuto assistere alla suddetta presentazione.
Certo, chi scrive un libro non lo fa allo scopo esclusivo di venderlo, scrivere ferma i ricordi, fa condividere pensieri e le idee con i lettori… ma, anche spopolare, letteralmente, come sta succedendo con il libro in argomento, è comunque una gran bella soddisfazione.
La lezione che la C.G.I.L. nella fattispecie, ma in generale tutti i denigratori seriali, i giudici improvvisati, i censori un tanto al chilo, dovrebbero imparare … è che parlare male, cercare di abbattere gratuitamente, togliere credibilità, insultare per partito preso, a torto o a ragione, chicchessia, alla fine è un’arma che assomiglia pericolosamente ad un boomerang.
La verità è che il clamore ( che non accenna a diminuire…) attorno al libro di Vannacci, viene costantemente alimentato dal livore, dal disprezzo, dal giudizio sommario di chi magari nemmeno l’ha letto, con la conseguenza, decisamente non voluta dai detrattori a prescindere, di incrementare le vendite.
Nessuna campagna pubblicitaria avrebbe raggiunto lo scopo in queste lusinghiere proporzioni.
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Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
2 risposte
Il mondo al contrario
A beneficio di chi non lo sapesse ricordo che Roberto Vannacci è un generale italiano che ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, della Brigata Paracadutisti “Folgore” e del contingente italiano nella guerra in Afghanistan e nella Guerra civile in Iraq.
Ha ottenuto grande visibilità recentemente in seguito alla pubblicazione, nell’agosto scorso , del suo libro Il mondo al contrario che per i contenuti espressi, omofobi e sessisti, lo ha portato al centro di una grande attenzione mediatica.
Il libro si è collocato al primo posto dei più venduti in Italia nella settimana dal 14 al 20 agosto.
Il libro ha suscitato numerose polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti da parte di alcune testate giornalistiche omofobi e sessisti, mentre altre hanno apprezzato il libro di Vannacci.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso le distanze dalle opinioni di Vannacci, definendole “farneticazioni personali che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”
Lo Stato Maggiore dell’Esercito si è dissociato dai contenuti espressi dall’ufficiale nel suo libro, mai sottoposti ad autorizzazione né valutazione da parte dei vertici militari.
Le polemiche scaturite dalla pubblicazione del libro di Vannacci hanno avuto una vasta eco anche nella stampa di molti paesi europei, tra cui la Germania, la Francia, il Regno Unito, la Svizzera e l’Austria.
La Cgil di Modena nei giorni antecedenti alla sua venuta a Modena ha chiesto con toni intimidatori alle istituzioni cittadine di non ospitare il generale Vannacci e di non consentirgli la presentazione del suo
libro .
Invece è successo che il 30 settembre scorso , contrariamente alle previsioni, ha avuto una grande accoglienza: oltre duecento persone (altrettante all’esterno) hanno partecipato alla presentazione a Modena del libro del generale Roberto Vannacci.
Non c’è stata nessuna contestazione – come alcuni temevano – ma solo applausi e una folla quasi inferocita che pretendeva di prendere posto in sala, nonostante non avesse prenotato.
Il timore, infatti, era che – come accaduto nei giorni scorsi in altre città italiane – andassero in scena contestazioni o cortei di protesta.
Devo confessare che non condivido quasi in toto le opinioni espresse nel suo libro che onestamente non ho letto , fatta eccezione per alcune recensioni .
V’è da dire però che l’articolo 21 della nostra carta costituzionale recita:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…. omissis.”
Al di là del dettato costituzionale ricordo che lo scrittore Voltaire, anche se alcuni ritengono che la frase sia stata usata per la prima volta da Evelyn Beatrice Hall, saggista , in una biografia del filosofo del 1906, usava dire
«Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo».
In Italia parlano cani e porci sparando a volte cavolate incredibilmente oscene.
E’ giusto perciò che sia consentito a tutti esprimere le proprie opinioni, anche se non si condividono, perché la libertà di espressione è uno dei cardini della legge della leggi.
C.G.I.L. da non confondere con Compagni Gioventù Italiana del Littorio (nel ventennio fascista) !