Andiamo verso il Grande Fratello?

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E’ una storia vera, come vere sono state le Brigate Morozov. Il “Grande Fratello” è invece frutto della fantasia di Orwell. Una fantasia quasi profetica. In ogni caso entrambi i personaggi sono espressione del totalitarismo. art. di Calibano

 

 

Pavlik (Paolino) Morozov era un ragazzino russo che ai tempi della grande fame degli anni 20, avendo visto che i suoi genitori nascondevano del grano che avrebbero dovuto consegnare all’ammasso, corse a denunciarli alla CEKA (la polizia segreta), che provvide a fucilare i malcapitati. Gli zii del piccolo mostro, adirati, lo uccisero.

La CEKA fucilò anche loro e questa fu la fine della storia. In riconoscimento del suo eroismo, a Pavlik vennero intitolati un parco con statua a Mosca e soprattutto le brigate Morozov alle quali erano iscritti i ragazzini delle scuole, indottrinandoli a denunciare anche i propri genitori per i supposti crimini notati.

Brigate Morozov defunte con l’ URSS? Neanche per idea. Ce le ritroviamo, sotto altre spoglie, nel nostro Paese. Alle Italbrigate Morozov sono stati iscritti ope legis (per legge) bancari ed affini e i professionisti. Devono denunciare alla polizia i movimenti di denaro sospetti che passassero sotto ai loro occhi. In cambio non ricevono la medaglia Morozov, ma se non denunciano i fatti per ora non vengono fucilati, comunque ricevono una sanzione penale. Sino ad ora questo adempimento veniva richiesto per una benemerita lotta al riciclaggio di denaro sporco, ed ora, con l’ obbligo di non pagare in contante sopra i 2.500 euro, il campo di controllo si è ampliato alle normali transazioni commerciali. Non è un provvedimento che avrà vasta incidenza. In tutto il mondo le transazioni in contante, anche per pagamenti minuti, vanno sempre più diminuendo anche senza i provvedimenti Morozov. Carte di credito, e-commerce, e fra un po’ anche i telefonini diventano mezzi di pagamento al posto del contante, che rimarrà forse per pagare il giornale o il caffè.

In Kenia (!) è comune pagare col telefonino. Una società danese ha “”cablato”” con le celle tutto il paese e reso possibile l’impiego dei cellulari per effettuare pagamenti nei negozi. In attesa di arrivare al livello del Kenia, dovremo convivere per un po’ con le tradizionali banconote, le quali peraltro sono ancora una garanzia di libertà (ancorchè vigilata). Quando sarà pressochè scomparso il denaro contante,saremo totalmente alla mercè del Grande Fratello, che saprà in ogni momento i nostri movimenti, le nostre disponibilità, e potrà seguire gran parte delle nostre azioni. Potremo solo sperare che il sistema si blocchi per bulimia di dati.

Anche se non si è ancora arrivati a tanto, già ora si è sentito il bisogno di fare qualcosa,seppure insignificante, per proteggere la cosiddetta privacy del cittadino e limitare il ficcanasismo dei vari organi.

In futuro dovrà essere fatto di meglio, pena la perdita reale della libertà con le varie brigate Morozov.

 

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