Nulla fa sentire provvisori, indifesi, vulnerabili e in pericolo, quanto il terremoto. Nemmeno la terribile piaga del fuoco che tutto divora, o dell’acqua, che cancella e uccide, possono essere paragonati all’imprevedibilità del terremoto e alla sua immensa pericolosità.
In queste ore, assistiamo attoniti all’ennesima rappresentazione della più grande tragedia che la Natura possa mettere in atto, con un sisma devastante, 7.2 sulla scala Richter, che ha colpito il Medio Oriente nella serata di domenica 12 novembre. Col passare delle ore sta assumendo connotati catastrofici il bilancio dei morti e dei danni.
Non so se esista , in ogni caso, io chiamo “”sindrome di Rousseau”” quell’insieme di sintomi che portano una persona, nel ruolo privato o nel ruolo pubblico, se ne riveste uno, ad abbandonare i primi destinatari delle sue cure e attenzioni, per dedicarsi, con affettazione a sussiego, ad altri, possibilmente molto lontani ed esotici.
La chiamo “”sindrome di Rousseau”” perchè l’insigne personaggio, autore fra l’altro del celeberrimo Emilio, scrittore e pedagogo, bravissimo nell’esortare e istruire ai loro alti doveri i genitori, per il bene dei figli… i suoi, ben cinque, pensò bene, invece, di abbandonarli in un istituto per trovatelli. Avevano altro da fare, evidentemente, sia lui, sia la degna madre di questi innocenti.
Come ebbe a dire lui stesso, non se la sentì di assumersi le sue responsabilità, limitando e circoscrivendo il suo istinto paterno agli atti preparatori della paternità stessa. Ebbe tempo, tuttavia, di insegnare agli altri, come si educano e come si allevano i figli e fu prodigo di consigli, su come fare il bene dei fanciulli, sia per il benessere del corpo, sia per il bene dell’intelletto.
Non diversamente da Rousseau, oggi ha fatto Gentiloni, in quale, non appena appreso della terribile tragedia in Iraq e zone limitrofe, prontamente ha promesso aiuto, dimenticando i terremotati che ha sotto il naso, i “”suoi”” terremotati dell’Italia centrale, per i quali si prospetta il secondo Natale senza casa e senza aiuti.
Forse sbaglio, ma non dovrebbe pensare a loro, prima che a chiunque altro? Non arrivano, alle sue indaffaratissime orecchie, le proteste, le grida di dolore, le richieste, di chi attende una casetta, di chi spera che le tasse su una casa ridotta in macerie non gli siano richieste, di chi non sa come e dove poter riaprire la sua attività? Credo proprio di sì, almeno come notizia di cronaca.
E allora, perchè, non aiuta loro, prima?
Mi sfugge qualcosa, non capisco… come quando sento che il più grande problema, quello più urgente, dell’Italia è l’approvazione dello Ius Soli. Per risolvere i problemi altrui.
Ancora con questa sindrome!? Ma curatevi! Ve lo chiede l’Italia.
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Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Ancora con questa sindrome!? Curatevi, ve lo chiede l’Italia!
di A.D.Z.
Cui prodest il non voto?
di Massimo Nardi
Ai partiti e ai politici che con percentuali ridicole governano una maggioranza. Se proprio vogliamo dirla in modo costruttivo, sarebbe meglio che il primo partito in italia, che è quello dell’astensione, si trasformasse nel primo partito della scheda nulla o bianca.
Pagare le tasse? Una questione da poveri
di Alberto Venturi
Quando usciremo dalla preistoria e pagheremo tutto grazie ai sistemi informatici di controllo e di elaborazione, senza più faticare a correre dietro al fisco perché lui ci troverà subito e benissimo, potremo dire che pagheranno tutti? Sembra di no. A pagare sono i ‘poveretti’ senza santi in paradiso, perché gli altri i ‘santi’ li hanno nei paradisi fiscali.
Musica e spiritualità dell’Arte
di Giuliana Pini
Dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky al silenzio illuminato di John Cage. Dall’11 novembre, a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, un grande percorso tra arte e musica.
Proprio come lo Sheriffo
di Eugenio Benetazzo
Queste tematiche politiche hanno occupato la scena mediatica: immigrazione, ius soli, difesa della persona con armi dichiarate, disagio e fastidio per i campi rom oltre alle forme di interazione con la società italiana della nuova microcriminalità clandestina. Dal punto di vista sociale ci stiamo americanizzando o peggio in alcuni casi anche messicanizzando. Quanto tempo ci vorrà ancora allora affinchè anche la protezione della persona e della proprietà assomiglino a quelle statunitensi?
Auguro a tutti buona settimana e buona lettura del n. 583 – 261