Anche no!

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Il sequestro dei   18 marittimi di Mazara del Vallo in Libia, la morte  di Giulio Regeni in Egitto … due vicende tragiche e dolorose irrisolte, due temi scottanti affrontati non adeguatamente dai nostri politici, per primo chi è alla guida del Dicastero degli Esteri.  

 


Anche no!

Il vescovo di Mazara del Vallo giustamente richiama l’attenzione sul troppo tempo passato da quando 18 marittimi siciliani sono detenuti in Libia, ma anche no che sia lui a chiedere l’intervento dei corpi speciali, invece di proporsi come mediatore o cercare altre vie di pace.

Il presidente della Camera Fico, in merito alla morte di Regeni, ha dichiarato “Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l’Egitto. Siamo stati senza dubbio sconcertati da quello che hanno scritto i magistrati della Procura italiana: sono delle accuse gravissime alla National security egiziana”; ma anche no che sia la Camera e non l’Italia a scendere in campo. Camera sì e Senato no? Tra l’altro è dello stesso partito del Ministro degli Esteri; dovrebbe prendere lui per la giacchetta così sempre ordinata e senza una piega.

A proposito di Luigi Di Maio. Ministro degli esteri? Ma anche no, viste le sue dichiarazioni di ieri l’altro: “”Il dialogo tra la procura di Roma e quella egiziana è stato un passo avanti, ma evidentemente non basta. Quanto descritto dalla magistratura italiana su Giulio è inquietante. Chiediamo al Cairo un chiaro cambio di passo. Basta tentennamenti. Basta attese””. “”La mia più profonda vicinanza alla famiglia Regeni e a chi si batte per restituire verità e giustizia ai genitori di Giulio””.

Come “A chi si batte?”, dovresti essere tu! E il massimo che riesci a dire è “Chiediamo un chiaro cambio di passo?” dopo troppo tempo che stanno prendendo in giro l’Italia?

Ha avuto ragione il padre di Giulio Regeni quando ha dovuto amaramente ammettere: «Ci avevano detto che il ritorno dell’ambasciatore Cantini in Egitto sarebbe servito a ottenere più collaborazione per le indagini, invece la priorità è stata normalizzare i rapporti con il regime e curare gli interessi economici, militari e turistici».

E sui pescatori ancora ostaggio in Libia, il ministro Di Maio si ricorda cosa ha detto a metà ottobre?: “Riportare a casa i 18 marittimi di Mazara del Vallo sequestrati in Libia è una priorità assoluta per tutto il governo, nelle sue varie articolazioni e sotto il coordinamento di Palazzo Chigi”. “Si tratta di un impegno che portiamo avanti, come ho ribadito ai familiari dei pescatori durante l’incontro avuto con loro il 29 settembre assieme al presidente Conte. La delicatezza del contesto ci richiede di perseguire questo obiettivo senza iniziative clamorose o di propaganda, ma con quel basso profilo che vicende del genere richiedono. Anche ora mentre stiamo discutendo, il nostro corpo diplomatico e l’intelligence esterna sono al lavoro”.

Questa voglia di condivisione con Conte e con il governo sa di allontanare da sé le responsabilità. In ogni caso, da allora sono passati tre mesi. Forse è ora di cambiare passo.

Di Maio ministro degli esteri? Anche no!

 

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