Anche a Modena parte in salita il nuovo anno scolastico.

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Proteste del sindacato davanti alle scuole martedi’ 15 settembre

 

Commenta  l’avvio  dell’anno  scolastico  2009-2010  con  toni  decisamente preoccupati,  il segretario del sindacato scuola FLC/CGIL di Modena Stefano Colombini.

“Anche  a  Modena  parte in salita l’anno scolastico 2009-2010 fra tagli ai posti, scarsità di   immissioni  in  ruolo,  dilagare  del  precariato, impoverimento  della  qualità  didattica,  18  milioni  di  euro che ancora mancano alle scuole modenesi” afferma Colombini.

Cominciamo  dai  tagli.  Per effetto della riforma Gelmini, nelle scuole di ogni  ordine  della  nostra  provincia  sono  stati  tagliati  161 posti di personale Ata (108 posti di bidello, 39 di assistente amministrativo, 14 di assistente  tecnico)  e  216  posti  di  docenza,  di  cui  21  posti  alle elementari, 120 alle scuole medie e 75 alle superiori. E questo senza alcun riguardo  all’aumento consistente della popolazione scolastica, in crescita da diversi anni.

Solo  per effetto dei quasi 300 pensionamenti (fra personale docente e Ata) e  solo grazie alla permanenza di numerosi posti vacanti (senza titolare di ruolo)  si  è  evitato il licenziamento di numerosi precari, come purtroppo sta avvenendo in altre città d’Italia.

“Anche  se  come  dice il dottor Malaguti dell’Usp quasi nessun precario ha perso  il  posto  a  Modena    afferma  il  sindacalista    è altrettanto innegabile  che  sui  posti  vacanti  sono  stati nominati in maggior parte docenti precari che cambiano scuola da un anno all’altro, non garantendo ai nostri  ragazzi  una  continuità  e  qualità didattica. Per non parlare del personale  Ata: i tagli di quest’anno mettono in difficoltà le segreterie a cui  il  Ministero  trasferisce  sempre  nuovi  adempimenti,  e  la  stessa sicurezza dei ragazzi è messa a rischio dall’esiguo numero di collaboratori scolastici che a fatica riescono a vigilare gli ingressi degli edifici”.

Il  precariato rimane il punto dolente. Ottocento Ata e quasi mille docenti sono  precari  che  da  anni  lavorano  nella  scuola e vedono allontanarsi l’immissione in ruolo. Anzi ogni anno si riduce il numero delle immissioni, nonostante ci siano i posti.

A  livello  nazionale il Governo Prodi aveva previsto un piano triennale di immissioni in ruolo, stabilizzando 50.000 docenti nel 2007, mentre nel 2008 il Governo Berlusconi ha disatteso il piano immettendo in ruolo solo 25.000 docenti, passando a 8.000 unità nel 2009.

Relativamente alle immissioni in ruolo dei docenti del 2009-2010 a Modena e provincia i dati sono i seguenti: 40 nella scuola dell’infanzia rispetto ai

121  posti  disponibili, 20 nelle elementari rispetto ai 241 posti vacanti,

12  nelle  medie  rispetto ai 128 posti vacanti e 8 nella scuola secondaria rispetto  ai  151  posti. Per un totale di sole 114 immissioni in ruolo (80 più  34 docenti di sostegno) a fronte di 641 posti disponibili, ovvero solo il 10% dei precari aventi diritto è entrato in ruolo.

Stessa  cosa  per il personale Ata: su 900 posti vacanti sono stati immessi in  ruolo  104  addetti  (69  bidelli,  29  assistenti  amministrativi  e 6 tecnici)

Si tratta di immissioni in ruolo decisamente esigue che non fanno altro che compromettere  diritti  dei  lavoratori  che  da  anni  si vedono reiterate supplenze annuali senza certezza del posto, senza progressione di carriera, senza  stipendio  nei mesi estivi. La FLC/CGIL ribadisce che si deve andare all’immissione  in  ruolo  su  tutti i posti vacanti (docenti e Ata), e non continuare  con  una  politica di estrema flessibilità che risponde solo ad una logica di risparmio e di tagli.

“E’  vero    prosegue  Colombini    che sono state accolte quasi tutte le richieste  di  tempo  pieno  nella scuola elementare, ma i tagli ai posti e alle risorse produrranno già da quest’anno effetti negativi”.

Il tempo pieno, ma anche il modulo, non saranno più gli stessi. La mancanza delle  compresenze  di  orario  mette  seriamente a rischio il recupero dei bimbi  con difficoltà di apprendimento, i progetti, i laboratori, le uscite scolastiche.

Il  tempo  prolungato alle medie scompare in tutte le scuole, a Modena solo Ferraris e Marconi sono in grado di continuare ad assicurarlo.

Mancheranno le ore alternative per i bimbi che non fanno l’ora di religione cattolica,  con  il  rischio  di inserirli in altre classi durante l’orario curriculare.   La  FLC/CGIL  chiede  che  vengano  nominati  supplenti  per garantire le attività alternative all’ora di religione.

Nelle scuole dell’infanzia modenesi è stato confermato l’organico dell’anno precedente  pur  a  fronte di una maggiore richiesta e per questo oltre 180 bambini  distribuiti  nei  comuni  di  Carpi,  Cavezzo,  Pavullo, Savigano, Spilamberto,  Vignola, Montese e Mirandola – pur essendoci pronte le aule – non potranno frequentare per mancanza di docenti assegnati dal Ministero.

Contro  i  tagli  e  l’impoverimento  della  scuola  pubblica,  i sindacati confederali   della   Scuola   di  CGIL,  CISL,  UIL,  insieme  allo  SNALS protesteranno a Bologna davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale la mattina di lunedì 14 settembre.

A  Modena,  la  FLC/CGIL  organizzerà volantinaggi di protesta davanti alle scuole martedì 15 settembre in occasione dell’avvio dell’anno scolastico.

Già domani a Roma, davanti al Ministero dell’Istruzione, presidio nazionale della FLC/CGIL e dei Coordinamenti dei Precari contro i licenziamenti.

 

Sindacato scuola Flc/Cgil Modena

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