È andata come doveva andare: la sinistra ha fatto il pieno, nelle grandi città ma anche nei comuni capoluoghi di provincia, più piccoli, non è andata male. Si salva dalla debacle solo la città di Trieste, dove i cittadini riconfermano un sindaco di centro destra. Oggi, tuttavia, sapremo quante amministrazioni sono cambiate da uno schieramento all’altro, anche se sembra che la sinistra abbia vinto pure nei centri minori. Si narra che la destra abbia sbagliato nella scelta dei candidati, ma questa non può essere una scusante, ma solo un grossolano errore, vero e proprio. I loro leader non hanno certo brillato per compattezza, anzi, hanno tenuto un atteggiamento “ognuno vada per la sua strada”, che tradotto significa “dobbiamo prendere un voto in più dei nostri alleati”, in una lotta allo 0.1% in più nei sondaggi. Sarebbe stato meglio prendere un voto in più della sinistra, ma nessuno è altruista. Questo dovrebbe preoccupare quella larga parte di elettorato preoccupata per la deriva sempre più terzomondista della nostra nazione. Sì, perché se a livello nazionale è facile sparare sull’Europa cattiva che ci lascia il problema dell’immigrazione da gestire sotto i grandi riflettori della comunicazione, a livello locale tutto tace. In consiglio comunale l’opposizione sembra inesistente. Quello che però stupisce di più è la mancanza globale di inventarsi qualcosa. Un dibattito pubblico, una conferenza, anche il buon vecchio, anche se l’obsoleto manifesto, sarebbe sufficiente. Niente, silenzio tombale. Questo, cosa vuol dire? Ciò significa che a livello locale e provinciale manca una dirigenza capace di intercettare le esigenze e le richieste di quella parte di cittadini che non si sente rappresentata e che, quindi, alla fine diserta le urne. C’è solo da sperare che ciò non accada anche alle politiche per la pochezza dei candidati! Le segreterie, mi riferisco a quelle di centro destra, sono ormai luoghi non di dibattito e di confronto per risolvere i problemi dei cittadini, ma di gestione di un potere locale. Adesso il centro destra ha l’arduo compito di rimettere insieme i cocci di un’alleanza che è in pezzi. C’è poco da stare allegri, la sinistra ha dimostrato di essere capace di unire anche i “decimali percentuali” pur di vincere. La destra no e questo, alla fine, ci porterà al disastro. Non ci voleva un genio per capire che il voto grillino sarebbe tornato al PD o si sarebbe astenuto dal voto! Tutto ciò dovrebbe far riflettere chi dovrà mettere mano alla nuova legge elettorale.