Amicizia
Ho letto questa poesia, che una giovane donna ha scritto per un’amica perduta. Improvvisamente l’amicizia è finita, non ci sono state parole, non ci sono state spiegazioni, solo indifferenza.
L’ho letta con una stretta al cuore, molto coinvolta, anche se, avendo le mie sorelle come amiche più care, un’amicizia così profonda non l’ho avuta al femminile, ma al maschile, per quello che io chiamo il mio “secondo fratello”, rimasto sempre tale, senza mai deludermi in alcun modo.
Ve la propongo, chiedendovi scusa se, per una volta, non scrivo il nome dell’Autrice. Una ferita così profonda ha diritto al riserbo.
A.Z.
Amicizia ( di …)
Avevo voglia di sentirti
Oggi ho guardato il telefono e avrei voluto sentirti, telefonare e parlare con te
udire il suono della tua voce.
Per strada ho visto chi ti assomiglia, stessi capelli, stessa camminata e credevo fossi tu
Oggi avrei riso volentieri con te, parlando di nulla e di tutto.
Il telefono è al suo posto, per la via non eri tu e sono qui immobile a guardare una vecchia fotografia.
L’unica cosa che mi è rimasta di noi è il ricordo.