Il progetto è attualmente congelato e il consigliere sollecita l’esecutivo regionale a “un confronto con tutte le parti interessate, a partire dagli agricoltori”
“La Regione intende proseguire nell’istituzione del Paesaggio naturale e seminaturale protetto (Pnsnp) del Secchia?”.
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia), che sollecita, in particolare, “un confronto con tutte le parti interessate, a partire dagli agricoltori”.
Ad oggi, si legge nell’atto ispettivo, questo Pnsnp “risulta ‘congelato’ (non è ancora stato approvato dai Comuni modenesi di San Prospero e Carpi), ma non revocato”.
Il Pnsnp del Secchia, spiega il consigliere, “riguarderebbe un territorio vastissimo, quasi il 6 per cento dell’intero territorio modenese e parte di quello reggiano (13 comuni della provincia di Modena e 3 della provincia di Reggio): un corridoio con un’ampiezza media di circa due chilometri, che si estenderebbe ben oltre l’alveo del fiume”. Un progetto, prosegue, “che coinvolge quindi un’ampia fetta del territorio, non solo aree meritevoli di protezione: la fruizione da parte del pubblico non risulterebbe quindi compatibile con le attività produttive agricole consolidate e con le azioni collegate al ciclo produttivo, nonché con le specifiche normative sulla materia”. Si teme poi, continua il politico modenese, “che nell’area prolifichino specie animali non compatibili con le attività umane (con rischi anche per la tenuta delle arginature se aumenta il numero degli animali fossori)”. Si prospettano anche, sottolinea Barcaiuolo, “squilibri negli assetti territoriali che oggi contribuiscono all’economia e alla vita della comunità (anche sulla mobilità veicolare)”.
(Cristian Casali)