Allori e ortiche
La vera natura delle persone si rivela nelle difficoltà. Fino a che tutto va bene, è facile mantenere la sottile patina di civiltà con la quale certi individui rivestono caratteri iracondi e arroganti. Certo, non avrei mai immaginato che la fredda e un po’ svampita Josefa Idem, grande atleta più a suo agio in un kayak e in acqua che con tacchi e seriosi completi in Parlamento, reagisse in modo così scorretto alla rivelazioni di certe irregolarità riguardanti IMU, versamenti INPS, assunzioni di facciata nella ditta del marito, etc.
Di fronte a incontestabili illeciti, dapprima il silenzio, poi l’arroganza e la polemica convocazione di una conferenza stampa- farsa. Conferenza stampa con tanto di avvocato, nella quale non ha risposto a libere domando ma rilasciato una dichiarazione auto assolutoria. Persino con il sorrisetto stampato in faccia e la citazione della natia Germania, nella quale, a suo dire “ per una cosa così irrisoria non si sarebbe dimesso nessuno, a maggior ragione qui”…
Una bassezza mai raggiunta, e dire che i nostri politici, nostrani e d’importazione, intendo, ci hanno abituato a inenarrabili cadute di stile, a piazzate da meretrici, a bestialità difficili da raccontare.
Ma questa è la peggiore… come dire… se in Germania, paradigma della nazione in cui tutto è civile e perfetto, nessuno, per una cosa simile avrebbe preteso le dimissioni, a maggior ragione, qui, in Italia, un “terzo mondo” ingannevolmente dotato di semafori, strade, palazzi…ma in realtà arretrato e incivile.
La signora Idem deve aver considerato non solo l’Italia un paese inferiore alla Germania, un paese arretrato nel quale poteva benissimo “dimenticare” pagamenti e leggi, ma deve aver ritenuto i suoi successi sportivi come un salvacondotto morale, che l’assolvesse per il passato, il presente e il futuro da ogni furbata. Nella sua astiosa autodifesa, infatti, ha precisato di essere l’unica donna nell’universo mondo, ad aver partecipato a ben otto olimpiadi, snocciolando poi puntigliosamente partecipazioni a mondiali, premi, numero di medaglie e loro metallo.
Lasciando prematuramente, nonché molto opportunamente per evitare domande scomode, la conferenza stampa, la signora avvisava comunque tutti che non si sognava neppure di dimettersi. Dimenticando anche, cosa comune a tutti i politici di ogni fazione, che una persona pubblica ha il dovere di essere trasparente, migliore delle persone che l’hanno votata, per le quali deve costituire anche un esempio cui guardare e ispirarsi.
La polemica divampata non ha avuto soste, fino alla convocazione da parte del Presidente del Consiglio Letta per chiarimenti.
E, nel tardo pomeriggio (scrivo in data 24.6.2013)è arrivata la notizia delle dimissioni. Sarebbe caduta in piedi, la Idem… semplicemente dimettendosi, senza rilasciare dichiarazioni di sorta. Non ha resistito e ha virtuosamente e con sussiego affermato che, invece, ci pensava da giorni a dimettersi, contraddicendo se stessa e le dichiarazioni rilasciate appena un giorno prima.
Forse perché vessati da imposte e balzelli dai quali non possono sfuggire, forse perché a loro non sono certo permessi dimenticanze ed errori, nemmeno veniali, forse perché sono stanchi di privilegi e scuse, o forse perchè di allori la signora Idem ne ha già molti, per gli italiani la tentazione di mandarla sulle ortiche è forte.
In ogni caso, un glorioso passato d’atleta non assolve da colpe,non esenta da obblighi verso la Legge e non rende automaticamente una persona adatta a fare il Ministro.
Un altro esempio di improvvisazione politica.