“Speriamo che non sia vero”.
Tutti, addetti ai lavori e cittadini qualsiasi, aspettavamo una smentita sdegnata, persino la querela per chi ha riportato e diffuso notizie così incredibili, in una nazione civile.
Questo credo sia stato il pensiero comune, dopo le prime indiscrezioni sul contenuto di una “chat” di magistrati nella quale si parlava delle azioni giudiziarie intraprese nei confronti di Matteo Salvini, all’epoca Ministro dell’Interno che, pur agendo nel giusto “doveva essere attaccato”.
È pur vero che in questo periodo abbiamo minacce e pericoli che vanno persino oltre l’immaginazione…tanto sono gravi. Ma può esistere una cosa simile? Non stanno parlando comari maldicenti, lingue biforcute o cialtroni qualsiasi, parlano persone che, nella loro professione, hanno in mano la sorte di altri esseri umani, delinquenti e onesti. In entrambi i casi, che siano delinquenti o che siano onesti, devono essere trattati con giustizia.
Nessuno dovrebbe far prevalere nei giudizi verso il prossimo le personali antipatie e simpatie, l’interesse personale, l’ideologia, la “tifoseria” … ma, siamo esseri umani e la perfezione, si sa, è ben lontana. In qualche modo dobbiamo farcene una ragione.
Questo, benché doloroso e amaro, vale per le persone qualsiasi, però.
Non vale per chi, indossando l’uniforme, una veste sacra o impugnando la penna del giornalista, ha in un certo qual senso potere sulla vita dei suoi simili ma, più di tutto, questo essere “umani”, pertanto fallaci e, purtroppo, in varia misura parziali, non vale e non può valere per chi ha scelto di dedicare alla Giustizia la sua vita lavorativa.
Quella “chat” che domina le cronache in questi giorni, quella che con tutto il cuore ci auguravamo venisse smentita, è, ahimè, autentica, sono persino arrivate delle scuse e l’espressione di rammarico… Tutte cose da museo degli orrori, per opportunismo e falsità.
Si sta giudicando l’operato di qualcuno come “giusto” ma la persona “deve essere attaccata” ugualmente. In nome di che cosa, nell’interesse di chi? Poi, una volta che, malauguratamente, emergono certe conversazioni … si esprimono scuse, ci si dice rammaricati… più o meno come quando si pesta un piede a qualcuno, inavvertitamente! Incredibile.
Il fatto che si stia giudicando un Ministro della Repubblica, un uomo politico, non è più grave che se si stesse parlando di un qualsiasi cittadino. Non per qualunquismo ma credo per oggettiva realtà, dico che, se la vittima di questo trattamento fosse un cittadino qualsiasi, sarebbe ancora peggio perché i comuni cittadini, i comuni mortali, sono sempre indifesi nei confronti del potere, non hanno le possibilità economiche né le possibilità a livello di conoscenze e di altri strumenti, quali l’informazione, per potersi difendere.
Quale giustizia, scritta minuscola che più minuscola non si può, esprimerebbe simili concetti?
“Deve essere attaccato”: si capisce che pertanto è lecito passare sopra alla verità, senza alcun rimorso.
Sinceramente mi fa paura una terribile malattia come il Coronavirus, mi fanno paura le conseguenze economiche e sociali che da esso derivano per la Nazione ma questa giustizia (che tale non è) la temo ancora di più.
“”Recte facendo, neminem timeas””… “Agendo con rettitudine, non devi temere nessuno” o più semplicemente “Male non fare, paura non avere”, francamente sono parole che lasciano il tempo che trovano. Se si parla della giustizia divina, sicuramente ci si può fidare. Meno affidabile appare questo detto quando ad amministrare la giustizia sono gli esseri umani, ahimè, per loro natura fallaci, portati quindi, anche inconsapevolmente, a fare qualche errore. Se poi ne sono anche consapevoli…sono dolori.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Come di consueto, qui di seguito presento brevemente il numero on line da oggi. I titoli in grassetto sono link che portano direttamente ai relativi pezzi. Questo per consentire anche a chi ha poco tempo, di poter sfogliare più facilmente il giornale.
Agendo con rettitudine, non devi temere nessuno
A.D.Z.
Chi era incapace prima, lo e’ anche in tempi di pandemia
Massimo Nardi
Avete già capito dal titolo che il decreto che dovrebbe servire a salvare l’Italia è stato fatto da persone in massima parte incompetenti. Probabilmente, perché non sanno come si tira su una serranda o si pulisce il banco di un bar, cercando di fare quadrare i conti alla fine del mese. E’ ripetitivo dirlo, ma siamo in mano all’Armata Brancaleone di Giuseppi, che il professor Giulio Tremonti ha definito – quel Tizio -.
Amministrare o governare?
Alberto Venturi
Sassuolo sarà capace di essere ancora la capitale della ceramica? Vuole restare la piccola capitale fra modenese e reggiano del commercio? Vuole tornare a essere il motore del distretto? E cosa si fa per riuscirci? Ho parlato di Sassuolo, ma ognuno sostituisca i nomi e potrà applicare lo stesso concetto a molte altre realtà. La differenza è la stessa: amministrare o governare una comunità?
Fine della libertà
Attilio Zorzi
Il virus potrebbe assestare il colpo di grazia alla vita sociale, riducendo tutti noi a semplici automi, lavoratori-consumatori, consumati da una vita in mascherina, dal rispetto del metro di distanza, dal divieto di manifestare, di aggregarsi, di abbracciarsi e di ber qualcosa insieme al bar.
Imprese, il packaging “tricolore” fa crescere le vendite
Matteo Gavioli
La garanzia di italianità e la presenza del tricolore sul packaging dei prodotti saranno leve fondamentali per il successo nel post epidemia. Continuiamo a mostrare all’Europa e al mondo intero il frutto del sapere e dei valori tramandati dalla nostra famiglia, soprattutto dell’importanza del Made in Italy.
La solidarietà al tempo del Covid 19
Franco Azzani
Luned’ 25 maggio rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carristi d’Italia, Sezione di Modena-Reggio, hanno effettuato una donazione di gel disinfettante al Pronto Soccorso dell’Arcispedale di Reggio Emilia. Mercoledì 27 maggio si recheranno al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena per lo stesso gesto di solidarietà.
La fine delle rendite
Eugenio Benetazzo
L’era delle rendite finanziarie facili e certe è terminata per sempre, sarà impossibile pensare di remunerare il proprio capitale senza assunzione di rischi specifici. Si pagherà per detenere la liquidità almeno in area euro: purtroppo i tassi di interesse negativi sono come le sabbie mobili, è piuttosto arduo potersene liberare. Per questa ragione si inizia a parlare di giapponesizzazione del debito in Europa e Stati Uniti
Buona settimana e buona lettura del n. 703 – 393