Il cuore di CHUCK BERRY, leggenda del Rock’n Roll e considerate da tutti uno dei suoi padri fondatori, si è spento ieri intorno alle 13.30 .
Il decesso è stato confermato dalla polizia di St. Charles County, in Missouri. I primi soccorritori, intervenuti dopo una chiamata di emergenza, hanno trovato Berry privo di sensi , e non sono riusciti a rianimarlo.
Nato il 18 Ottobre del 1926, Charles Edward Anderson già in età scolare aveva dimostrato una particolare predisposizione per la musica. Tutti i giorni, non appena suonava la campanella, si precipitava nel bar di fronte alla scuola e infilava qualche monetina nel Juke-box per ascoltare i suoi pezzi preferiti. In quegli anni decise anche di dedicarsi allo studio della chitarra, perché da grande voleva fare il musicista. Appena ventenne mette insieme un trio musicale e inizia a girare per locali, usando come nome d’arte quello affibbiatogli dal fratello: CHUCK BERRY. La svolta avviene nel 1955 quando, a Chicago, riesce ad avvicinare Muddy Waters, il quale gli consiglia (se davvero vuole sfondare) di portare un suo pezzo alla Chess Records. Chuck non ha registrazioni pronte, ma nel giro di pochi giorni scrive e registra quattro pezzi: “”Ida May””, “”Too much monkey business””, “”Wee wee hours”” e “”Roll over Beethoven””. Tra questi è il primo pezzo, Ida May, che cattura l’attenzione di Leonard Chess , il boss dell’ etichetta, il quale chiede a Chuck di cambiargli il titolo in “”Maybellene””. Nasce così la canzone che quasi tutti ritengono “”Quella che segna l’inizio del Rock ‘n Roll””.
Chuck Berry è stato tra i primi ad essere introdotto nella “”Rock And Roll Hall of Fame “” di Cleveland , il 23 Gennaio del 1986, assieme a James Brown, Ray Charles, Fats Domino, Everly Brothers, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis ed Elvis Presley
E’ stato anche il primo a inserire nei suoi testi tematiche riguardanti gli adolescenti e il movimento di “rivolta” giovanile che stava caratterizzando il periodo tra la fine degli Anni ’50 e l’inizio degli Anni ’60.
Da ricordare due omaggi che il cinema ha fatto a Chuck Berry. Nel film “Ritorno al futuro”, in una scena entrata nella storia, Michael J. Fox interpreta una delle sue canzoni più conosciute, “Johnny B Goode “eseguendo anche Il Duck Walk. E come dimenticare il ballo in “Pulp Fiction” con John Travolta e Uma Thurman che ballano un twist sulle note di “You Never Can Tell “ ?
Berry ha influenzato generazioni di musicisti. La rivista Rolling Stones lo ha inserito nella lista dei “100 migliori artisti di sempre”, dopo i Beatles, Bob Dylan, Elvis e i Rolling Stones.