
un’abbondante dose di Acutil, medicinale per la memoria.
Ricordo che mia madre mi faceva assumere questo medicinale, citato nel titolo, durante il periodo scolastico (ai miei tempi non si chiamava integratore) per favorire la concentrazione e la memoria. Onestamente, credo sia servito al 50% visto gli scarsi risultati ottenuti dal punto di vista scolastico. In compenso, però, ha favorito moltissimo la mia memoria futura sugli avvenimenti accaduti nel passato. Detto questo, chi legge il settimanale da tempo, sa benissimo della mia avversione per la sinistra becera, ignorante e smemorata.
Questo cappello fa riferimento a quanto accaduto in questi giorni sul caso del sovversivo Cospito Alfredo e sulla bagarre che ne è seguita alla Camera relativamente alle dichiarazioni di Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia che ha attaccato quattro deputai del PD sulla non opportunità di visitare l’anarchico sopra citato, con il successivo coinvolgimento del collega di partito Andre Delmastro Delle Vedove. Però, dobbiamo aprire una parentesi. L’attacco frontale portato da Donzelli conferma quanto personalmente detto in precedenza sulla scarsa affidabilità, espressa in tempi non sospetti, della classe dirigente di FdI (nessuna regione esclusa), che circonda la Meloni della quale non ho nulla da dire se non ricordare la brutta frase che espresse sulla poca cultura dei monarchici. Ora, guardando al passato, ho ripescato un vecchio libro dal titolo “La destra avanza” scritto da Giorgio Almirante riguardante l’elezione del 1972 in cui quella destra era rappresentata nei due rami del parlamento da persone del calibro dello scrittore Giovanni Artieri, Araldo di Crollalanza, Armando Plebe e dell’editore del Borghese Mario Tedeschi. Aggiungo anche l’Ammiraglio Gino Birindelli e Tremaglia senza dimenticare il più grande imprenditore meridionale e monarchico Achille Lauro.
E mi fermo qui.
Altri tempi e altre carature di persone. Tempi, che però mi riportano alla giovinezza e che, ringraziando il farmaco sopracitato, mi permette di ricordare perfettamente quando il PCI sottovalutò il pericolo per la democrazia portato dalle Brigate Rosse e che la gran parte dell’informazione italiana commise il grave errore di sminuire la potenza criminale del gruppo terrorista, ostinandosi a collocare la banda armata ideologicamente tra i gruppi eversivi neofascisti, quando invece gli stessi brigatisti dichiaravano reiteratamente il loro marxismo-leninismo. Il 4 marzo 1972 L’Unità, organo di informazione del Partito Comunista Italiano, definì quanto accaduto a Idalgo Macchiarini, responsabile del personale della Sit-Siemens di Milano, rapito per alcune ore da un gruppo di militanti brigatisti incappucciati, una «banditesca provocazione antioperaia». Il quotidiano dichiarò, inoltre, che il «fantomatico gruppo era di chiara ispirazione fascista».
Questa situazione durò fino al rapimento e successiva uccisione di Aldo Moro e quella del sindacalista Guido Rossa. Come risposta il PCI di Berlinguer e il sindacato presero definitivamente le distanze dalla lotta politica extraparlamentare e invitarono gli iscritti a vigilare contro il terrorismo togliendo ogni possibile copertura ideologica e denunciando i sospetti di violenza rivoluzionaria attivi nelle fabbriche. Ora, mi sia consentito dire liberamente che quanto detto da Donzelli, se fosse stato enunciato in maniera più ironica, non avrebbe scatenato l’attacco del PD che non aspetta altro per mettere in croce Giorgia. Certo, che i sinistroidi vivono male in questo periodo!
Hanno proprio un grande e doloroso mal di pancia. Comunque, basterebbe che in futuro ci fosse più chiarezza. Lontano da negare che un libero cittadino deputato di questa Repubblica possa visitare un carcerato. Lo faccia pure, anche se, chi visita un detenuto che ha cercato di colpire dei servitori dello Stato (mal pagati aggiungo io), mi fa avere qualche dubbio su quanta materia grigia abbia nel cervello. Ora, se è vero che un cervello mediamente pesa tra 1,2 e 1,4 chilogrammi, mi domando: quelli di Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e dell’ex ministro Andrea Orlando, messi insieme fanno, minimo, 4.8 chilogrammi? O meno? Propendo per la seconda ipotesi.