Acqua? “Miglioreremo acquedotti e fognature”

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“Aumentano del 5% le tariffe dell’acqua a Modena e Provincia, ma migliora la qualità del servizio” Lo afferma Ferruccio Giovanelli, presidente dell’Ato, l’agenzia d’ambito per i servizi pubblici di Modena, una piccola realtà il cui bilancio non raggiunge il milione di euro ma che punta sulla massima trasparenza in favore dei cittadini.

 

Presidente cosa significa la sigla Ato e quale è attività svolge nello specifico?

 

L’agenzia d’ambito per i servizi pubblici di Modena è un consorzio fra i comuni della provincia di Modena e la Provincia stessa istituito per la rappresentanza unitaria negli interessi degli enti locali nell’ambito territoriale ottimale. Da qui la sigla A.T.O. Ai sensi della legge regionale 25/99 l’agenzia svolge funzioni di governo delle risorse idriche intese come bene comune e persegue l’obbiettivo del mantenimento  della riproducibilità della risorsa più importante al mondo: l’acqua. Salvaguarda inoltre le aspettative delle generazioni future, tutela l’ambiente naturale e la qualità della vita dell’uomo nell’ambito delle politiche di sviluppo sostenibile e solidale. Nello specifico l’Ato pianifica, organizza e controlla il servizio idrico integrato oltre alla gestione unitaria dei rifiuti solidi urbani, definisce e controlla le tariffe dei servizi e stabilisce gli standards a cui i gestori devono attenersi nel fornire il servizio.

 

Per quale ragione 47 comuni di Modena hanno più i 30 tariffe dell’acqua diverse?

 

 Ridurre le tariffe è stato il nostro primo obiettivo del 2006. Da questo mese saranno 5 le tariffe idriche in tutta la provincia. Prima, infatti, il territorio modenese era spezzato in 31 tariffe che cambiavano il costo dell’acqua da comune a comune arrivando al paradosso che due vicini di casa pagavano due somme distinte perché una delle due abitazioni rientrava sotto un comune diverso. Abbiamo fatto in modo che oggi vi sia una tariffa unica per i comuni gestiti da Aimag, idem per Sorgea e Sat, due tariffe per i comuni gestiti da Meta che abbraccia un territorio maggiore rispetto agli altri gestori.

 

Perché avete deciso di racchiudere il bilancio dello scorso anno all’interno di un volume che riassuma tutto il vostro lavoro?

 

Abbiamo deciso di realizzare un volume che contiene tutti i dati del bilancio dell’Ato per meglio rendere conto del nostro lavoro alle istituzioni, ai comuni soci dell’agenzia. Distribuiremo il volume a tutti i consiglieri comunali e provinciali, alle associazioni ma gli stessi cittadini lo potranno consultare via internet. In sostanza è un modo nuovo per mostrare le attività svolte dall’Ato. E’ un’agenzia nuova e non tutti sanno quello che fa, perciò è importante essere trasparenti dicendo chiaramente il perché le tariffe vanno in un certo modo e quali investimenti sono previsti nel comune di appartenenza. Credo che la cosa più importante sia vedere come i soldi delle tariffe pagate sono spesi dai gestori attraverso le decisioni adottate dall’agenzia.

 

  Nel corso del 2005 avete più volte ripetuto la vostra volontà di tenere basse le tariffe dell’acqua compatibilmente con la situazione economica.Per il 2006 quali intenzioni ha l’Ato sul fronte tariffario?

 

La legge vuole che quest’anno le tariffe aumenteranno mediamente del 5%. L’Ato cercherà ancora una volta di tenerle il più basso possibile benché la legge ci imponga di coprire tutti i costi cercando di fare investimenti per il futuro. Nel biennio 2005-2006 vi sono oltre 70 milioni di euro solo sul servizio idrico che verranno spesi per migliorare l’acquedotto,le fognature e il servizio della depurazione con grandi benefici dal punto di vista ambientale. Una maggior qualità dell’offerta che inevitabilmente ricade sulla tariffa del singolo cittadino.

 

Lei ha citato le fognature. Una nota dolente per una città tanto avanzata quanto Modena. Una serie d’episodi legati a piogge copiose e al maltempo hanno evidenziato come la rete fognaria sia obsoleta e ben poco efficiente soprattutto in centro storico dove cittadini e commercianti hanno subito gravi danni. Come prevenire situazioni simili? L’Ato come può agire in questo senso in base alle sue specifiche competenze?

 

A dispetto di quanto avvenuto in passato l’Ato ciò che può fare ai fini della prevenzione lo ha inserito all’interno del contratto con il gestore prevedendo in tariffa la pulizia delle oltre 150 mila caditoie presenti nel territorio modenese  due volte all’anno. L’Ato richiede inoltre al gestore un rendiconto del lavoro svolto e il supporto dei cittadini e dei commercianti affinché controllino sempre le caditoie, quando il maltempo provoca piogge abbondanti. Il controllo due volte l’anno da parte del gestore non risolverà a solo tutti i problemi perché se le piogge cadono copiose in poco tempo il sistema fognario non sempre regge. Sono quindi necessari lavori d’ ad
eguamento delle strutture e dei servizi. Sono convinto,in tutta franchezza, che una maggiore manutenzione unita al controllo da parte dei privati sul buon funzionamento delle caditoie possa dare buoni risultati. E’ fondamentale,infatti, l’immediato intervento del singolo cittadino quando una caditoia è sporca o completamente otturata. Riuscire a rimediare durante l’attesa di un intervento degli esperti evita danno maggiori.

 

E’ davvero convinto che questo possa bastare?

 

Come ho più volte detto è utile prevedere anche un sistema assicurativo, perché non si può pensare che di fronte a questi danni a pagare sia sempre e solo l’amministrazione comunale. Credo che ci debba essere una maggiore attenzione del pubblico, ma la tempo stesso i privati devono tutelarsi di fronte a questi eventi che provocano spesso danni ingenti. Si tratta di danni inevitabili, anche se a volte sono prevedibili.

 

Ai fini della prevenzione lei confida in un lavoro di concerto tra pubblico e privato? Certo non sarà semplice da realizzare.

 

Sì non sarà semplice convincere tanti cittadini a tutelarsi, ma è l’unica strada da seguire perché purtroppo il clima sta cambiando così come la densità abitativa è in continuo aumento con problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Sono convinto ci sia bisogno che tutti i soggetti interessati dal cittadino all’amministrazione facciano al meglio il loro lavoro. Non è corretto pensare che i privati si tengano i guadagni del proprio lavoro e il pubblico invece deve sempre rimediare ai danni. E’ opportuno che tutti ci si impegni per risolvere il problema con maggior solidarietà. Troppe volte succede che se il maltempo colpisce casa nostra vogliamo l’immediato intervento dell’amministrazione pubblica se invece colpisce la casa di qualcun altro nessuno vorrebbe pagare.

 

Presidente a proposito di denaro, oggi sempre meno presente nelle famiglie modenesi e nelle casse degli enti locali come giudica la finanziaria del governo Berlusconi?  Quali ricadute ha avuto sull’attività dell’Ato?

 

Non ha avuto molte ricadute sulla nostra attività.Noi siamo un consorzio di comuni e subiamo solo qualche restrizione . D’altronde il nostro bilancio è così piccolo, non raggiunge nemmeno il milione di euro per le attività che svolgiamo poi appare nella tariffa quindi la trasparenza nel rendiconto è d’obbligo. I soldi che i cittadini hanno in tariffa contengono anche i costi della nostra agenzia. Abbiamo una struttura tutto sommato molto contenuta e cercheremo di controllare meglio l’efficienza dei gestori senza implementare enormemente una struttura pubblica i cui costi alla fine ricadono sulle tasche dei cittadini.

  

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