( Questo testo ci è stato consegnato da una signora che assieme ad altri due persone ne hanno curato la stesura. L’argomento in se è di grande attualità, alcuni punti sono pienamente condivisibili. I temi trattati fanno parte del agenda politica di Modena:: sia quella ufficiale che in libera uscita . Il merito dei tre estensori , se cosi si può chiamare, è quello di avere sintetizzato la materia del contendere e poi riordinati in sequenze temporali per presa visione e approfondimento
Bice ha avuto il permesso di pubblicarlo .
Ci è stato solamente chiesto, in questa prima fase, di non citare i nominativi degli estensori. n.d.r .)
Non è lo stato che rende vitali i suoi organi; è l’uomo che li vivifica, l’uomo che li mortifica, è l’uomo singolo e organizzato, è la persona reale effettiva, non l’ente astratto che vivifica la società . Luigi Sturzo
Queste righe sono dedicate e particolarmente indirizzate a lle persone coraggiose e volonterose, libere e forti nel Comune di Modena: affinchè tutto questo si realizzi
SESSANTA ANNI
Una democrazia in salute in un paese moderno e normale funziona in quanto contempla, con cicliche scadenze temporali, ovvie e naturali alternanze di governo.
Una democrazia senza ricambio è un anomalia che deve essere fonte di preoccupazione perché denota la particolarità di un organismo la cui complessità sociale, culturale , economica e politica non riesce ad esprimersi in tutte le sue potenzialità.
I sessanta anni di governo ininterrotto della sinistra locale, senza che le opposizioni siano riuscite a conquistare la fiducia sufficiente per garantire un ricambio di alternativa al governo della città di Modena, testimoniano che qualcosa di politicamente anomalo sta condizionando la città.
DAL BUON GOVERNO ALLA SIMBIOSI MUTUALISTICA
Il governo della città di Modena, esaurita la spinta propulsiva guidata dal riformismo socialista, si è via via sempre più burocratizzato. E’ divenuto sempre più un raffinato strumento di potere con la scientifica conservazione del consenso e la sua legittimazione sociale,culturale e politica. Oggi si governa anche grazie a rendite provenienti dalla sapiente messa in circolo di una sorta di simbiosi mutualistica attualmente in essere tra il potere politico e gangli vitali della città nel suo insieme.
Modena è oggi condizionata da questo abbraccio ossessivo del governo rivolto alla città che trova poi la sua giustificazione in un ineluttabile, strisciante e pagante voto di scambio.
MALFORMAZIONi DA RECIDERE
L’opposizione si è caratterizzata in tutti questi anni come se a governare Modena fosse un manipolo di cosacchi intenti a trasformarla in una città simil-comunista- sovietica.
L’opposizione non ha voluto denunciare invece questo raffinato coinvolgimento che veniva giocato a più tavoli anche con i mondi più liberali della città. Il risultato ottenuto è che molti oggi individuano il cambiamento di governo in città come possibile evento negativo: la fine probabile di articolati e profondi intrecci e privilegi acquisiti.
Al contrario ristabilire e riproporre una normalità di rapporti fra il potere politico e la città è cosa obbligata perché salutare oltre che giusta!
IL LEADER CHE NON C’E’
Il leader non si sceglie , non lo si nomina, nemmeno si viene eletti leader mediante libere elezioni
Leader si diventa come risultato di intensa dialettica combattuta in campo aperto. Di solito questo avviene quando sono in gioco trasformazioni epocali di carattere ideologico che preludono poi verso obbiettivi, strategie e tattiche per lo più laceranti e divaricanti nei tempi, nei modi e nei contenuti.
Oggi per potere sperimentare un passaggio di Governo della città dall’ avv. Giorgio Pighi ad altro candidato di parte politica avversa, sicuramente, non necessita l’esistenza di un leader. Invocarlo come condizione necessaria è solo un inutile scusa per coprire problemi interni alle varie “caste” di partito .
Invocare un leader sulla destra quando non ne esiste un altro similare sulla sinistra dimostra solo che, questa ultima le elezioni le sa vincere a prescindere: un esercizio verbale usato come diversivo che si commenta da solo
LA TRANSIZIONE DEI CORAGGIOSI, VOLENTEROSI , LIBERI E FORTI
Oggi quindi a Modena non esiste nessun Unto del Signore, nessun partito che sia in grado di rappresentare quel valore aggiunto che permetterebbe alla opposizione di conquistare il 51% dei voti.
Serve al contrario un movimento formato da uomini eccezionali che in un momento storico particolare per Modena eccezionalmente si mettono al servizio della città intuendo la eccezionalità del momento.
Momenti eccezionale che richiedono risposte eccezionali; risvegli positivi che risiedono più in sussulti positivi della popolazione che in proclami del capo popolo di turno. Per saperne di più basta fare riferimento al “new deal” americano.
Sicuramente l’appello non escute necessariamente uomini di partito e nemmeno ricerca uomini anti- partito, ma individui riconosciuti come onesti protagonisti nella società civile che con la messa in gioco della loro credibilità si propongono come reali, credibili strumenti di cambiamento, come temporanea guida di rinnovamento, di un riposizionamento su valori che devono riproporre una polis di persone che vivono la città non come utenti, residenti , o rifugiati in casa loro , ma come architetti e progettisti a loro volta della Modena da qui ai prossimi 20 anni.
L’appello è quindi rivolto a tutti , oltre gli steccati idelogici di appartenenza, ai singoli che portano in dote il coraggio della testimonianza delle proprie idee . la messa a disposizione dei loro talenti come ragion d’essere della attività politica, la libertà dal tornaconto personale, dal settarismo o dal deteriore qualunquismo anche se imperante e di comodo.
LA CARTA D’IDENTITA’
Tuttavia l’appello non è una indistinta chiamata rivolta a chi la sente per primo. Anche se singoli aderenti non vengono legittimati da un particolare lasciapassare ovviamente un minimo comune sentire, una condivisa piattaforma culturale giustificherà una condivisa scesa in campo
Infatti , pur guidati da una visione laica e moderata della politica, la necessità di risanare alcuni frutti matuarti grazie a degenerazioni di una casta politica, imporrà in alcuni casi una straordinaria visione etica della politica che dovrà preoccuparsi di riproporre il primato di valori inalienabili dal tessuto cittadino.
Crediamo che, senza lambire anacronistici settarismi confessionali, proprio nel rimarcare la necessità di un approccio laico alla politica, si posso serenamente sottolineare che la testimonianza e l’eredità storica lasciata nel paese dai fulgidi esempi di cattolici democratici possa essere l’esperienza culturale di riferimento, il fattore aggregante,e determinante per coerenti e condivise scelte politiche
IL GRUPPO DEI TRENTA
Ogni città vanta in una ideale classifica i suoi TOP sparsi nelle varie discipline.
Di questi e fra questi è sufficiente che diano una loro disponibilità un nucleo originario di riferimento composta , all’incirca, da trenta protagonisti.
I top trenta garanti della operazione, il nucleo da cui prendono legittimità, vigore e operatività altri protagonisti.
Il gruppo dei trenta che predisporrà la “carta dei valori e delle mete da raggiungere. I trenta che indicheranno le 4° 5 cose da fare subito a Modena per Modena.
AVEVAMO FISSATO UN APPUNTAMENTO?
In questa fase stanno circolando e vanno fatte circolare queste idee, questi dubbi, questi interrogativi mediante il confronto personale, mediante i media sul territorio.
Se il “Generale coraggio “ si accorge che può suonare una prima adunata positiva tra le prossime settimane di ottobre, perché se ne ravvisa l’opportunità a quel punto
scatterà per la città una fase interessante, positiva e costruttiva per tutti e saranno i tempi dei “CORAGGIOSI, VOLONTEROSI , LIBERI E FORTI perché intanto non saranno andati in ferie i problemi ,irrisolti, quelli vecchi e nuovi, perché nel frattempo , non avrà fatto un giorno di ferie il desiderio di molti di partecipare e di contribuire a fare della città di MODENA di più , di più !