Intervista (im)possibile sui divorziati di serie V[1]e B[2]
Mi è giunta la lettera di una lettrice, intitolata “Una domandina”. In realtà la lettera è stata indirizzata al Conte Ugolino della Gherardesca, tuttavia la Redazione, suppongo a causa della ben nota, ancestrale avversione del Conte Ugolino per gli Arcivescovi, ha ritenuto più opportuno che a rispondere fossi io.